IL GIUDIZIO IMMINENTE

Billy Graham

L'uomo moderno non ama pensare a Dio in termini di collera, d'ira e di giudizio. Gli piace modellarsi un Dio secondo le proprie preferenze e attribuire a Dio le caratteristiche che vorrebbe farGli avere. Cerca di rifare un Dio che si conformi ai suoi profondi desideri e che lo faccia sentire a suo agio nei propri peccati.

Questo "dio" moderno ha gli attributi dell'amore, della misericordia e del perdono senza quello della giustizia. Ciò significa l'inesistenza di condanna e di punizione per il peccato. Dio è ricostruito secondo i princìpi della tolleranza, dell'amore che abbraccia tutti, e del benvolere universale.

La concezione biblica che nella natura divina la giustizia sia fondamentale come l'amore, viene abbandonata. In questa immagine di Dio non vi sono leggi che esigano obbedienza assoluta né criteri cui l'uomo debba attenersi.


Per esempio qualche tempo fa, più di novecento tra ecclesiastici e studenti si riunirono alla Scuola Teologica di Harvard per studiare la cosiddetta "nuova moralità". Un professore di teologia disse che l'unione sessuale tra coppie fidanzate prima del matrimonio non era un male e che Iddio avrebbe compreso. In un'altra scuola teologica un professore insegnava che la chiesa non dovrebbe condannare in forma assoluta nessun rapporto sessuale. Molti capi ecclesiastici continuano così a rifarsi un Dio secondo le tendenze mondane ed umanistiche del nostro tempo.

Ma questa specie di "dio" renderebbe il mondo impossibile, caotico, irresponsabile e votato alla distruzione di se stesso. Sarebbe impossibile all'uomo vivere con certezza e felicità. Perché abbia un significato, la vita dell'uomo deve essere basata sulla legge e su un legislatore. Il salmista diceva: "La legge dell'Eterno è perfetta, ella ristora l'anima; la testimonianza dell'Eterno è verace, rende savio il semplice. I precetti dell'Eterno son giusti, rallegrano il cuore; il comandamento dell'Eterno è puro, illumina gli occhi" (Salmo 19:7-8). La Bibbia ammonisce che "gli uomini dati al male non comprendono ciò ch'è giusto" (Proverbi 28:5). Gesù stesso espresse la Sua approvazione alla legge quando disse che "più facile è che passino cielo e terra, che un apice solo della legge cada" (Luca 16:17). La legge di Mosè ed il sermone sul monte sono criteri che non possono cambiare mai. Nessun ecclesiastico ha il diritto nel nome di Dio di sminuire queste esigenze, se non vuol incorrere nel pericolo di contaminare la legge, bestemmiare Iddio e divenir colpevole di eresia.

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