Vi è già capitato di essere giudicati da qualcuno o giudicare qualcuno prematuramente?
Una volta parlando con un amico, mi ha raccontato di un'esperienza personale e della difficoltà che ha dovuto affrontare per non essere giudicato in base a ciò che appariva, mentre si confrontava con le persone che incontrava.
C'è stato un caso particolare che è accaduto sul suo luogo di lavoro, con un ragazzo con il quale non ha avuto immediata empatia e mi ha descritto tutto l'imbarazzo di quella situazione, fino al punto da non riuscire nessuno raporto con quel ragazzo.
Ma per ironia della sorte venne il momento in cui ci fu un cambio di turno e per ben due volte ha dovuto lavorare insieme a lui. (Mentre mi raccontava di questo episodio mi sono messo al suo posto e ho potuto avvertire tutto ciò che egli ha vissuto in quella spiacevole situazione, cioe' di essere uno "sconosciuto" ed essere indesiderato in quel luogo di lavoro).
Ma egli ha continuato descrivendomi il silenzio dei primi giorni, però, dopo un po' di tempo insieme a questa persona ha incominciato a socializzare, ed alcune barriere hanno incominciato a rompersi, sono passate le settimane... i mesi e dopo un pò ha avuto modo di conoscere una persona diversa rispetto all impressione iniziale.
Dopo anni di lavoro insieme è venuta a crearsi una forte comunione tra loro, non solo al lavoro, ma anche fuori dal lavoro. E un giorno, durante una conversazione che ricordava l'inizio del loro incontro sul luogo di lavoro, questo giovane confessò che all inizio aveva immaginato lui fosse una persona molto sgradevole, che non aveva nulla che attirasse la sua attenzione e vedendo lui, immaginò che non sarebbe mai stata una persona speciale a differenza di ciò che poi si è rivelato ...difatto loro due stanno ancora lavorando insieme fino d'oggi e la loro comunione si rafforza ogni giorno di piu.
Ma poi ci si chiede: Dove questa storia vuole portarci?
L'essere umano che sia uomo o che sia donna, spesso giudica le persone dalle apparenze o secondo quello ciò che sentono da altri e si viene ingannati. Quanto spesso accettiamo qualcosa con riferimento a qualcuno finendo così per farci del male? O rischiamo di perdere l'opportunità respingendo qualcosa da qualcuno che non conosciamo.
Le persone sono come pensiamo?
Siamo forse quello che crediamo di essere?
Molto tempo fa, un uomo ha posto questa domanda: "Chi dice la gente io sia?". Ha sentito molte risposte, alcuni dicono che era un altra persona, altri hanno detto che era un profeta che è resuscitato, tra tante risposte sbagliate c'è stato un uomo di nome Pietro che disse: "Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio"..
Questo ci fa pensare: quanti di noi hanno una visione contorta di chi è il Cristo. In modo particolare ho parlato con persone che mi hanno detto che per essere un cristiano è simile chiudere la vita in una "scatola" e buttare via la chiave, ma essere cristiano è assolutamente l'opposto di questo. Nel Vangelo di Matteo cap. 16- 13, 19, quando Pietro riconosce Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio, al di là di questa rivelazione, lui riceve una chiave di autorità
Lo stesso accade a noi quando ci rendiamo conto veramente di chi è il Cristo, riceviamo una chiave che apre la "scatola della vita" e invece di buttare via la chiave siamo in grado di aprire questa "scatola" e vivere di tutto ciò che non immaginavamo possibile, cosa che occhio non vide, né orecchio udì è ciò che Dio ha preparato per noi.
Quando abbiamo capito chi è Gesù, tutta la solitudine, ogni dolore, ogni amarezza, ogni frustrazione, ogni tradimento, ogni perdita, ogni forma di depressione, ogni paura, tutte le catene sono rotte e quindi siamo liberi di vivere tutto ciò che anticipatamente era stato preparato. Ma questo sarà possibile solo quando cancelliamo dalla nostra mente questa immagine di un Dio descritto dalla gente e mettiamo nel nostro cuore l'immagine di un Dio trasformatore.
La mia preghiera è che tu che leggi questo messaggio, conosca questo vero Dio, e tutto ciò che è scritto qui, non rimane soltanto nella tua mente, affinche non perdersi, ma che ogni parola entri nel tuo cuore e possa sfidarti a stare per alcuni giorni fianco a questo "sconosciuto ".